Lo spazio ha una vastità impossibile da calcolare, ed ha inviato alla terra un segnale partito miliardi di anni fa. I dettagli.
La terra e lo spazio costituiscono elementi che hanno sempre affascinato l’uomo, e siamo certi che ciò che vi racconteremo oggi non farà altro che ampliare la curiosità di tutti noi. Quando pensiamo all’enormità dello spazio, immaginiamo che sia del tutto vuoto, eccezion fatta per la presenza di pianeti e corpi celesti.
Sul sito web “curioctopus.it“, si è riflettuto sul fatto che nello spazio siano presenti tanti altri elementi, come particelle in movimento, fotoni ed onde elettromagnetiche che si spostano, ma con tempistiche lunghissime che arrivano sino a miliardi di anni. Ebbene, certi elementi sono in grado di arrivare anche sulla terra, come confermato da un recente studio, che alimenta il mistero sullo spazio che ci circonda.
Spazio, inviato alla terra un segnale radio
Un team di studiosi ha scoperto un qualcosa di molto interessante, vale a dire il segnale radio più antico inviato dallo spazio e giunto sulla terra più antico in assoluto. Si tratta di una sorta di lampo di luce che è molto potente e che non dura neanche pochi secondi, ma alcuni millisecondi che ad occhio nudo sarebbe stato impossibile scorgere.
Secondo quanto emerso dalle analisi degli studiosi, questo segnale è partito circa 8 miliardi di anni fa, ed è stato definito Fast Radio Bust, lampo radio veloce. La spiegazione del fenomeno è arrivata tramite le parole di Ryan Shannon, un astrofisico della Swinburne University of Technology, che ha partecipato in prima persona allo studio.
Ecco cosa ha dichiarato: “Si tratta di una potenza che è sufficiente per scaldare in un forno a microonde una ciotola di pop-corn grande per ben due volte il sole. Lo studio che abbiamo svolto ci conferma che i lampi radio veloci sono degli eventi molto comuni nel cosmo. D’ora in avanti, saremo in grado di utilizzarli per rilevare la materia presente tra le galassie e poter capire al meglio la struttura dell’universo“. Di certo, si tratta di un evento a dir poco rivoluzionario, che segna un altro grande passo in avanti nella comprensione dello spazio.