Affari Tuoi è uno dei programmi più amati in assoluto, ed oggi vi sveleremo il motivo del pagamento tramite i gettoni d’oro. I dettagli.
Probabilmente è il game show più amato in tutta Italia, un vero e proprio must per gli ascoltatori televisivi. Stiamo parlando di Affari Tuoi, programma che va in onda su RAI 1 dal 2003, con la prima edizione, che ottenne subito un successo notevole, che venne condotta dal grande Paolo Bonolis. Nel corso degli anni, vari conduttori si sono succeduti alla guida di questo programma, sino ad Amadeus che lo aveva riportato in vita dopo un lungo periodo di sospensione.
L’ormai ex one man show di Sanremo ha deciso di abbandonare la RAI, con il testimone di Affari Tuoi che ora è passato a Stefano De Martino, astro nascente della televisione italiana, e che ha già ottenuto l’approvazione degli ascoltatori. Nelle prossime righe, vi parleremo di quello che è il curioso metodo di pagamento in gettoni d’oro, che viene utilizzato in questo game show ed anche in molti altri. Per i concorrenti la vincita perde così una buona parte del proprio valore.
Affari Tuoi, ecco perché paga in gettoni d’oro
Come ben sapranno i più assidui fan di Affari Tuoi, il pagamento delle vincite avviene mediante i gettoni d’oro, ma perché questo accade? Tutto risale ad una legge del 1955, che imponeva ai primi quiz televisivi di pagare tramite i gettoni d’oro, in modo da limitare l’utilizzo del gioco d’azzardo. Infatti, con il pagamento in gettoni d’oro si va a perdere una buona parte della somma che viene vinta, come vi spiegheremo mediante il seguente esempio.
Nel caso in cui un concorrente vinca, usandola come esempio, una cifra pari a 100.000 euro, andrà a perdere buona parte della vincita. Nelle sue tasche entreranno poco più di 60.000 euro, a causa dei 22.000 euro di IVA che vanno sottratti, assieme ai 3.900 che vanno al banco metalli ed ai 14.800 euro di tasse varie. Trattenendo un 22% di IVA, per Affari Tuoi risulta molto più conveniente pagare in gettoni d’oro, anche se va ricordato che il pagamento tramite questa forma non è più obbligatorio al giorno d’oggi.