Full immersion di 6 giorni nella Cittadella Galileiana per gli appassionati della saga di J. K. Rowling Gli studenti indossano divisa e cappello e in classe trovano i professori.
Dal 27 agosto al 1 settembre la Cittadella Galileiana di Pisa si trasforma in Hogwarts per il Raduno nazionale dei fan di Harry Potter, organizzato dall’Associazione Caput Draconis. Tramite una quota, i partecipanti alla sei giorni seguono lezioni tra cui Pozioni e Incantesimi, prendono parte a giochi di ruolo, cercano di conquistare il boccino d’oro a Quidditch ma non prima di essere smistati nelle case dal Cappello Parlante. “Anche per i Babbani esiste la magia, abbiamo fatto di tutto per cercare di portarla anche tra di noi e speriamo di farvela vivere”, dice Luigi Veneruso, professore di Difesa contro le Arti Oscure. (foto in alto da “La Repubblica“.)
Per sei giorni, fino al primo settembre, l’atmosfera di Hogwarts alberga nello science center pisano, dove si svolge il decimo Raduno nazionale per studiosi di magia. Per entrare nella scuola, gli studenti devono aver compiuto 14 anni o essere accompagnati dai genitori, essere tesserati e conoscere la storia di Harry Potter e le magie a essa legate. Indossano la divisa della scuola, hanno la propria bacchetta magica e vengono accolti alle lezioni dai professori di arti magiche.
Dopo la cerimonia d’apertura dell’anno scolastico, è partita la trama del gioco di ruolo. Nella scuola di magia toscana, nel segno della saga di Harry Potter, gli allievi affrontano sfide e intrighi misteriosi. Stavolta maghi e streghe dovranno risolvere un caso di omicidio a scuola. La trama scelta è stata svelata ieri con la scoperta della morte della direttrice dei Corvonero e insegnante di storia della magia avanzata, Laura Incollingo. Ma grazie al professore di divinazione, Saverio Ryuzaki, il fantasma di Laura torna a scuola. Spetterà agli studenti scoprire come sono andate davvero le cose.
“Pur rifacendoci a Harry Potter come immagine di una storia ancora in movimento, in parte ci stacchiamo. Abbiamo italianizzato la scuola e inserito il gioco di ruolo, nel tentativo di far sentire i partecipanti come veri maghi e streghe per sei giorni e sei notti. Si entra talmente nella storia che se ti fanno un incantesimo sai come reagire – spiega la preside e presidentessa dell’Associazione Caput Draconis, Lia Pallone, a La Repubblica che per anni ha lavorato nei servizi sociali alla Provincia di Firenze-. Lo scopo dell’associazione è l’inclusione. In tanti anni molte persone hanno trovato nella scuola la propria dimensione”.
Nell’accademia di avanzamento magico e specializzazione, prima del quinto anno si fa il colloquio di orientamento e i maghi chiedono di poter fare le professioni più strane, il magi-infermiere e il magi-giurista. Stefano Malespini, 33 anni di Firenze, è creatore di bacchette magiche e tassista: “Se non fosse stato per loro non avrei mai trovato uno scopo al mio hobby del fai da te” dice consegnando una bacchetta a una ragazza. Alice Roncella 22 anni di Parma, è una programmatrice. “Qui ho incontrato la mia seconda famiglia, ci vediamo anche durante l’anno. Le attività sono molti interessanti, le lezioni sono su argomenti reali, i miei voti in biologia quando ero al liceo sono migliorati, ho preso anche un 10”. Alexa Dominici, 28 anni di Fucecchio, è la caposquadra dei Serpeverde. Laureata in filosofia e specializzata in antropologia culturale, ha portato la sua passione nel lavoro: “Preparo un progetto di dottorato e raccolgo dati su quanto la sottocultura nerd crei una comunità che si rappresenta in valori che fanno anche da sostituto dell’egemonia religiosa”. Alla fine della sei giorni sarà consegnata la Coppa delle Case alla squadra che avrà ottenuto più punti per le attività scolastiche.