Continuano i pesanti gli insulti ricevuti da J.K. Rowling dopo aver espresso il proprio pensiero sul sesso biologico, definendolo “reale”.
Dopo le minacce di morte di qualche giorno fa la Rowling è al centro della polemica e i continui scontri contro con gli attivisti LGBT+ non si placano. Ad oggi è stata pesantemente insultata sui social per aver espresso il proprio pensiero sul sesso biologico.
La scrittrice, autrice del mondo magico di Harry Potter e personalità culturale importante del Regno Unito, ha ricevuto commenti che lasciano storditi per aver espresso la sua opinione. E’ evidente come ognuno può esprimere la propria opinione in merito, seppur giusta o sbagliata o anche non condivisibile, ma i commenti, evidenziati da “la Verità”, con parole del tipo «Ucciditi», «T*oia, ti ammazzerò» e «Muori put*ana» si aggiungono a quelle precedentemente dette nei tweet delle scorse settimane dove dopo le centinaia di minacce (anche di morte) la frase più eclatante è stata quella di un utente, sicuramente attivista LGBT+, che ha scritto: “Ti auguro una pipe bomb nella cassetta delle lettere“.
Gran parte delle star del suo stesso franchise si sono schierate apertamente contro di lei, come Emma Watson e Eddie Redmayne, ma la Rowling trova ancora largo supporto da parte di molti dei suoi fan, a prescindere dalle sue convinzioni.
L’origine di tutto, come detto nel nostro precedente articolo, è pensare che il sesso biologico sia reale, ovvero se una persona nasce maschio è maschio o se nasce donna è donna. Tale fenotipo non dovrebbe avere accesso agli spazi riservati agli uni o agli altri (o altre); questione fortemente in dibattito tra la comunità LGBT+.
“Cinque anni fa sarebbe stato perfettamente normale pensarlo – sottolinea il collega Brendan O’Neill per Spiked – ditelo adesso e sarete minacciati di ritrovarvi una bomba sotto casa, come è successo alla Rowling questa settimana. Nessuno che creda nella libertà, nella ragione e nell’uguaglianza può tollerare quanto sta accadendo”.
La domanda che ci si pone, ribadiamo, all’infuori della condivisone o meno del pensiero della Rowling e all’infuori anche dei post, tweet, insulti e minacce a quest’ultima è sintetizzata:
“Com’è possibile che il primo ministro non dica nulla? – si domanda Spiked – come può il Guardian starsene pigramente a osservare?”. Già perchè il Guardian è uno dei principali tabloid d’oltre Manica, uno dei più letti e nel contempo dei più autorevoli, ma evidentemente non ha ritenuto necessario intervenire in difesa della Rowling.
“Il silenzio dell’élite progressista sulla violenza contro J.K. Rowling – aggiunge e conclude O’Neill – è per certi versi peggiore della violenza stessa. Perché loro sanno che quanto accade alla Rowling è sbagliato. E orribile. Credono che tacere salverà loro la pelle. Si sbagliano di grosso”.