Gli haters promettono il boicottaggio del film, in replica dal 9 al 12 Dicembre nelle Sale cinematografiche italiane, e giudicano chiunque sia rimasto “fedele” alla storia del mago.
Gli haters promettono il boicottaggio del film, in replica dal 9 al 12 Dicembre nelle Sale cinematografiche italiane, e giudicano chiunque sia rimasto “fedele” alla storia del mago.
Il delirio politically correct non risparmia nessuno. Neppure il maghetto più amato del cinema. L’atteso ritorno di Harry Potter sul grande schermo per festeggiare i 20 anni si porta dietro qualche problema legato alle affermazioni passate della scrittrice.
Tutto è iniziato con una serie di tweet scritti da J.K. Rowling a sostegno di Maya Forstater che era stata licenziata a causa della sua resistenza a una serie di proposte di legge sull’identità di genere. J.K. Rowling aveva dato il supporto alla donna asserendo che non era giusto licenziare una persona “solo per aver detto che il sesso biologico è reale”. Da allora sulla scrittrice hanno continuato a piovere accuse di transfobia e minacce. Come lei stessa ha raccontato in un tweet, J.K. Rowling ha subito anche minacce di morte da parte di alcuni attivisti.
Dopo gli insulti e le Minacce di morte a J.K. Rowling scontratasi con gli attivisti LGBT+, l’occasione per riportare alla luce il tutto è la proiezione di “Harry Potter e la Pietra Filosofale” che, dopo essere entrato nella storia del cinema vantando il record di incasso al botteghino per il weekend di apertura più alto di sempre, dal 9 al 12 dicembre sarà possibile rivedere nei cinema in Italia.
La notizia, accolta con entusiasmo dai milioni di fan italiani, ha “scatenato” gli haters, che attaccano l’autrice “rea” di essere diventata miliardaria grazie alla saga del maghetto di Hogwarts (è la seconda persona più ricca d’Inghilterra dopo la regina Elisabetta), ma anche e soprattutto per le sue dichiarazioni divisive sulla comunità Lgbt. I Tweet e i post sui social si sprecano:
«Non voglio più supportare in alcun modo un’autrice che utilizza i suoi guadagni e il suo potere mediatico per sostenere cause transfobiche», scrive uno dei tanti «Andando al cinema farete guadagnare altri soldi a quella transfobica!», rincara un altro. Un dibattito quantomai attuale anche in Italia, dove la settimana scorsa è andato in scena in Parlamento lo scontro sul ddl Zan.
I potterheads difendono Harry Potter e la comunità “magica”, insieme a molteplici attori del cast dei film che si stringono attorno alla Rowling: «Harry Potter non è la Rowling», viene scritto su Twitter. Ma c’è anche chi difende l’autrice britannica a spada tratta: «Colpevole di essere rimasta una voce libera. Imperdonabile diventare famosi e non adeguarsi alla narrazione dominante», sottolineano i fan che difendono la saga tanto famosa: da una parte asserendo che bisogna sempre distinguere l’opera dal suo autore e dall’altra sottolineando l’ipocrisia di persone che attaccano la Rowling più per moda che per vero interesse Che l’operazione boicottaggio non sembri alla fine prendere piede sembra comunque assodato, come conferma il sarcasmo di un utente: «Ora so che film andare a vedere con la mia famiglia, grazie!», ironizza eloquentemente.