L’Ungheria di Viktor Orban compie un nuovo, ennesimo, passo verso l’oscurantismo medievale. Il Parlamento ungherese ha infatti votato per approvare, con una schiacciante maggioranza di 157 sì e un solo voto contrario, una legge che vieta la condivisione con i minori di qualsiasi contenuto che promuova l’omosessualità o il cambio di sesso a chiunque abbia meno di 18 anni.
L’Ungheria di Viktor Orban compie un nuovo, ennesimo, passo verso l’oscurantismo medievale. Il Parlamento ungherese ha infatti votato per approvare, con una schiacciante maggioranza di 157 sì e un solo voto contrario, una legge che vieta la condivisione con i minori di qualsiasi contenuto che promuova l’omosessualità o il cambio di sesso a chiunque abbia meno di 18 anni.
“Al fine di garantire la protezione dei diritti dei bambini, la pornografia e i contenuti che raffigurano la sessualità fine a se stessa o che promuovono la deviazione dall’identità di genere, il cambiamento di genere e l’omosessualità non devono essere messi a disposizione delle persone di età inferiore ai diciotto anni”, si legge nel testo normativo.
Lo avevamo spiegato nel nostro precedente articolo dove una dichiarazione della RTL Klub Magyarország (Hungary) apriva la protesta al progetto di legge anti-pedofilia ma il voto nell’Assemblea nazionale ha visto il sì del partito di Orban, Fidesz, e del partito di destra Jobbik. Le opposizioni hanno invece boicottato la sessione di voto per protestare contro la discriminazione delle persone Lgbt. Pellicole come Il diario di Bridget Jones, Harry Potter e Billy Elliot saranno trasmessi d’ora in avanti solo in seconda serata e con il divieto ai minori di 18 anni. L’effetto sarebbe simile per centinaia di film o libri che portano in scena o nelle pagine l’omosessualità. Non sarebbe più trasmissibile neanche la campagna pubblicitaria realizzata da Coca Cola nel 2019 proprio in Ungheria e che vedeva protagonisti una coppia di ragazzi gay. La trasmissibilità potrebbe, però, diventare o essere come in Italia (non eliminando ma limitando) inserendo adeguati accorgimenti durante le proiezioni tramite adeguati simboli o segnali per “contenuti adatti ai soli maggiorenni”.
Le lezioni di educazione sessuale “non dovrebbero essere finalizzate a promuovere la segregazione di genere, il cambiamento di genere o l’omosessualità”, aggiunge. In base alla nuova legge, una pubblicità come quella lanciata dalla Coca-Cola nel 2019 che promuoveva l’accettazione dei gay in Ungheria sarebbe vietata, così come film e libri che mettono in scena l’omosessualità.
Una legge con l’inganno, quella fortemente voluta da Orban e dal suo movimento: il provvedimento sulla carta mira a combattere la pedofilia, ma tra gli emendamenti ci sono parti che vietano la rappresentazione di qualsiasi orientamento sessuale oltre alle informazioni sull’eterosessualità e sulla riassegnazione del sesso nei programmi di educazione sessuale delle scuole, così come nei film e nelle pubblicità rivolte agli under 18.
La misura è stata criticata da Amnesty International e altre organizzazioni come un «duro colpo contro i diritti Lgbtq». La normativa, promossa dal partito del premier Viktor Orban, è passata con 157 voti a favore e un solo contrario.
Per questo le organizzazioni internazionali e gli attivisti Lgbt locali hanno duramente criticato il disegno di legge approvato in Parlamento, paragonato alla legge russa del 2013 che vieta la cosiddetta “propaganda” gay.
Intanto oltre 5.000 persone si sono radunate ieri sera davanti al parlamento ungherese per protestare contro la legge che, sostengono, «limita gravemente» la libertà di espressione e i diritti dei bambini. Per i gruppi Lgbtq è una misura paragonabile a quelle in vigore in Russia.