Il film C’è ancora domani, co-scritto, diretto ed interpretato da Paola Cortellesi, narra di uno degli eventi più importanti in Italia.
Era il 26 di ottobre del 2023, quasi un anno fa ormai, quando nelle sale cinematografiche italiane fu distribuito C’è ancora domani, il capolavoro con Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea. Si tratta di un film che, sin da subito, venne accolto in maniera più che positiva dalla critica, sia quella italiana che quella internazionale, che ne apprezzò ogni aspetto. Venne presentato alla 18esima Festa del Cinema di Roma, ottenendo due premi nella categoria “Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani”.
Ottenne il premio speciale per la giuria, ed una menzione come miglior opera prima, per poi essere premiato come Film dell’anno ai Nastri d’Argento del 2024. Inoltre, ottenne 19 candidature ai David di Donatello, divenendo l’opera d’esordio con il maggior numero di candidature, vincendo 6 premi. Ma a questo punto, andiamo ad analizzare di cosa parla C’è ancora domani, che toccò un argomento che cambiò l’Italia intera, raccontandolo quasi con ironia nonostante la condizione drammatica in cui la protagonista, interpretata da Paola Cortellesi, viveva la sua esistenza.
Il film C’è ancora domani è ambientato a Roma, nel 1946, con la seconda guerra mondiale che è da poco terminata e la città che è ancora occupata dagli americani. Sta per avvenire il referendum costituzionale e l’elezione dell’Assemblea Costituente, ed in sostanza, di lì a poco, l’Italia sarebbe diventata una Repubblica, una svolta completa per il nostro paese, che sino a quel momento era sempre stata una monarchia.
Inoltre, viene ricordato come per la prima volta anche le donne potessero accedere alle votazioni, con la protagonista Delia, impersonata con maestri da Paola Cortellesi, che al termine del fine riuscirà a far valere il proprio diritto di voto. Il suo sogno si sposa con il modo di fare del marito retrogrado, Ivano Santucci, interpretato da Valerio Mastandrea, che era solito picchiarla e sottolineare la sua condizione di inferiorità in quanto donna.
C’è ancora domani, come avrete compreso, riflette su di un periodo storico che avrebbe cambiato per sempre l’Italia, permettendo alle donne di andare a votare, come si vede nella scena finale, e segnando un punto di svolta rispetto al passato. Ed è proprio per questo che ha ottenuto un numero così elevato di consensi, raccontando un periodo per certi versi di rinascita, per altri ancora piuttosto buio.
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