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Bacchetta (Wand) di Gellert Grindelwald

Grindewald possedette più di una bacchetta, per l’esattezza due. Inizialmente una bacchetta di legno e nucleo sconosciuti e successivamente la bacchetta di Sambuco.

Grindewald possedette più di una bacchetta, per l’esattezza due. Inizialmente una bacchetta di legno e nucleo sconosciuti e successivamente la bacchetta di Sambuco.

La prima bacchetta:

La bacchetta di Gellert Grindelwald era di lunghezza, legno materiale di base sconosciuti così come anche il nucleo. Probabilmente l’ ha ottenuta prima di iniziare la sua istruzione presso Durmstrang e l’ha utilizzata durante la sua carriera scolastica e oltre. La bacchetta di Grindelwald rimase in possesso del suo padrone nei mesi successivi alla sua espulsione da Durmstrang, tuttavia, Grindelwald alla fine la mise da parte dopo aver ottenuto la padronanza della Bacchetta di Sambuco.

Mentre era a Durmstrang, Grindelwald si guadagnò la reputazione di studente brillante, con uno sfortunato fascino per le Arti Oscure . Alla fine gli esperimenti di Grindelwald in Magia Oscura si intensificarono al punto che si avvicinò all’uccisione di un certo numero di suoi compagni studenti. Dopo questo incidente Grindelwald fu espulso da Durmstrang, ma non prima di aver usato la sua bacchetta per incidere il Segno dei Doni della Morte su una delle mura del castello.

Dopo la sua espulsione, Grindelwald partì per una spedizione alla ricerca dei Doni della Morte , da cui era stato a lungo ossessionato. Il suo viaggio lo portò a Godric’s Hollow , dove cercò di indagare sulla tomba di Ignotus Peverell .

Mentre si trovava a Godric’s Hollow, Grindelwald iniziò una storia d’amore con un diciottenne Albus Silente . Insieme i due ragazzi sognavano un mondo in cui i maghi avrebbero governato sui Babbani e cercarono di trovare e usare i Doni della Morte per aiutarli a raggiungere questo obiettivo. Ad un certo punto durante questo periodo i due giovani amanti hanno stretto un patto di sangue per assicurarsi che non potessero mai muoversi l’uno contro l’altro. Dopo due mesi di intrighi Silente e Grindelwald erano quasi pronti a mettere in atto i loro piani e si stavano preparando a partire alla ricerca dei Doni, con la sorella minore di Albus, Ariana, ad accompagnarli. Sfortunatamente Ariana non era in condizioni adatte per viaggiare, ed era l’altro fratello di Silente, Aberforthche li ha informati, rifiutandosi di punto in bianco di consentire loro di portare Ariana all’estero con loro. Grindelwald si infuriò e inflisse la Maledizione Cruciatus ad Aberforth, istigando un duello a tre, in cui Ariana fu uccisa. Temendo una punizione per la sua parte nell’incidente, Grindelwald fuggì dal paese, in quella che sarebbe diventata una ricerca da solista.

Lavorando da solo da questo punto in poi, Grindelwald ha perseguito le voci sulla Bacchetta di Sambuco , uno dei tre Doni, che si diceva risiedesse con il noto fabbricante di bacchette Gregorovitch . Grindelwald scoprì il luogo di lavoro di Gregorovitch e fece irruzione nel suo laboratorio rubando la Bacchetta di Sambuco al suo legittimo padrone. Gregorovitch irruppe nella stanza, intento a catturare il ladro. Grindelwald ha poi estratto la sua bacchetta per quella che potrebbe essere stata l’ultima volta. Ha inabilitato il fabbricante di bacchette con un incantesimo stordente, e riuscì a fuggire, la bacchetta più potente del mondo ora in suo possesso. Non si sa cosa abbia fatto Grindelwald con la sua bacchetta originale dopo aver ottenuto il Deathstick. È possibile che l’abbia conservata come backup, che l’abbia messa da parte in un magazzino o che l’abbia eliminata completamente.

La bacchetta di Grindelwald era composta da un legno sconosciuto , un materiale di base e una lunghezza sconosciuta. La bacchetta era di un colore scuro e aveva tre sporgenze rosse simili a spine che correvano lungo la sua lunghezza. La bacchetta di Grindelwald aveva un design insolito; nodoso e contorto, con un aspetto scheggiato che suggerisce che sia stato letteralmente strappato dall’albero che lo ha partorito – Corretto considerando la natura instabile di Grindelwald e l’inclinazione alla violenza.

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La seconda bacchetta:

La Bacchetta di Sambuco (Elder Wand) era uno dei Doni della Morte. Secondo la leggenda, chiunque fosse riuscito a riunirla con la Pietra della Resurrezione e con il Mantello dell’Invisibilità sarebbe divenuto il Padrone della Morte (termine che può essere facilmente ed erroneamente interpretato come “Supremazia sulla Morte”: in realtà, come la Rowling stessa ha affermato, Padrone della Morte è colui che non lotta per l’immortalità, ma che accetta la mortalità).

È la bacchetta più potente che esista: è perfino capace di riparare le altre bacchette restituendo loro tutte le capacità originarie, cosa che era creduta del tutto impossibile visto che di solito, anche se un bacchetta riesce ad essere riparata, non funziona più come prima. In realtà, il modo in cui è riuscita a trasmettersi nel tempo, ovvero tramite la sconfitta, è la prova che non sia poi così imbattibile.

Come narrato ne La Storia dei Tre Fratelli in Le fiabe di Beda il Bardo, i tre fratelli Peverell (Antioch Peverell, Cadmus Peverell e Ignotus Peverell) stavano viaggiando per il mondo quando un giorno arrivarono a un fiume impetuoso che si sapeva aver preso molte vite che avevano cercato di attraversarlo. I tre fratelli, che erano dei bravissimi maghi, estrassero le loro bacchette e crearono un ponte per poter attraversare il fiume. Poco dopo essere saliti sul ponte incrociarono una figura incappucciata che bloccava il loro sentiero. La losca figura non era altri che la Morte in persona, che era oltraggiata di non aver potuto prendere delle nuove vittime. Ma la Morte era furba e non perse l’occasione di andare da loro per congratularsi di avergliela fatta. Decise di dare a ognuno di loro un regalo. Antioch, essendo il più grande e il più vanaglorioso dei tre fratelli, chiese alla Morte una bacchetta che potesse vincere qualunque duello, una bacchetta meritevole per un uomo che aveva sconfitto la Morte. Così la Morte andò a un albero vicino alla riva del fiume, un Sambuco, spezzò un ramo, e da esso ne creò una bacchetta bellissima, di quindici pollici e con al suo interno il crine di un Thestral. Diede la bacchetta ad Antioch e gli promise che possedeva tutte le qualità che lui aveva chiesto, che era la più potente bacchetta del mondo e che combattendo con quella non avrebbe mai perso. Quindi esaudì anche i desideri degli altri due fratelli (la Pietra della Resurrezione e il Mantello dell’Invisibilità), si fece da parte e permise ai fratelli di continuare il loro viaggio. E’ probabile che a questo punto i fratelli si separarono per proseguire ognuno verso la propria casa.

Poco dopo aver ricevuto in dono la bacchetta, Antioch duellò con un mago e lo sconfisse, quindi andò a ubriacarsi e a raccontare a tutti degli straordinari poteri che possedeva la sua arma. Fu ucciso nel sonno quella stessa notte, da un mago sconosciuto che si impossessò della sua bacchetta.

Con il passare del tempo la bacchetta passò di mano in mano molte volte, anche in circostanze violente, e prese molti nomi tra cui “la Stecca della Morte” e “la Bacchetta del Destino”. Tra i suoi possessori si ricordano Emeric il Maligno, Egbert l’Egregio, Godelot, Hereward, Barnabas Deverill, Loxias e Arucs o Livius.

In circostanze sconosciute la bacchetta finì nelle mani di Mykew Gregorovich, un noto costruttore di bacchette. Gregorovich studiò per molti anni la bacchetta di Sambuco cercando di crearne un’altra con gli stessi poteri. Gli fu però rubata da un mago oscuro di nome Gellert Grindelwald, che la usò per creare caos in giro per l’Europa, fino a quando non fu sconfitto in un epico duello da Albus Silente nel 1945. Il possesso della bacchetta passò quindi nelle sue mani.

Molti anni dopo Severus Piton uccise Albus Silente, come gli era stato chiesto da Silente stesso per evitargli una lunga agonia dal momento che era stato fatalmente maledetto da una maledizione dell’anello di Orvoloson Gaunt. Pianificando la sua stessa morte, inoltre, Silente pensava che così facendo i poteri della bacchetta si sarebbero annullati in quanto Silente sarebbe morto senza mai essere sconfitto.

Pochi mesi dopo, Lord Voldemort, desideroso di impossessarsi di una bacchetta molto potente per i scuoi scopi malvagi, venne a sapere da Garrick Ollivander della bacchetta di Sambuco. Voldemort cercò informazioni sulla bacchetta per molti mesi riuscendo a rintracciare Gregorocich e Grindelwald. Fu dopo aver parlato con quest’ultimo che Voldemort riuscì a capire che l’ultimo possessore della bacchetta era stato Albus Silente. Voldemort profanò la tomba di Silente e si impossessò della bacchetta di Sambuco.

La bacchetta, tuttavia, fece sempre più resistenza a Voldemort in quanto lui non era il vero proprietario. Voldemort pensò che fosse Piton il legittimo proprietario della bacchetta in quanto era stato lui a uccidere Silente e pertanto lo fece uccidere dal suo serpente Nagini, credendo così di impossessarsi della bacchetta.

Harry Potter invece, il quale aveva assistito agli ultimi attimi di vita di Silente, dedusse che il legittimo proprietario della bacchetta era Draco Malfoy – visto che era stato lui a disarmare Silente prima della sua morte, diventando così il suo nuovo proprietario. Circa un anno dopo, Harry disarmò Draco, diventando, anche lui senza saperlo, il successivo proprietario della Bacchetta.

Quando Lord Voldemort scagliò l’Anatema che Uccide contro Harry, la bacchetta si rifiutò di attaccare il suo vero padrone e rimbalzò indietro, uccidendo colui che aveva scagliato la maledizione, Lord Voldemort. Harry, nuovo e originario padrone della bacchetta, la usò per riparare la sua prima bacchetta. Quindi la ripose nuovamente nella tomba di Silente, dichiarando che aveva creato molti più danni di quanti ne fossero sufficienti.

Se Harry morirà di morte naturale, allora il potere della Bacchetta di Sambuco, il quale padrone non era stato sconfitto in battaglia, si annullerà.

Quando si parla di “Bacchetta di Sambuco” si fa sempre riferimento a uno dei tre Doni della Morte, ma esistono anche altre bacchette fatte con il legno di sambuco. Generalmente i maghi tendono ad evitare le bacchette di sambuco (dovuto probabilmente ai sordidi fatti legati alla Bacchetta di Sambuco), preferendo bacchette fatto con altri tipi di legno, come agrifoglio, salice, vite e quercia. Ron Weasley riferì di un detto che sua madre dice sempre: “Bacchetta di Sambuco, non cavi un ragno dal buco” dopo che Hermione lesse La Storia dei Tre Fratelli, per illustrare quanto le tradizioni dei maghi passino di generazione in generazione.

J.K. Rowling una volta commentò la differenza nel livello di lealtà tra le bacchette normali e la Bacchetta di Sambuco:

“La Bacchetta di Sambuco è semplicemente la più imparziale e spietata delle bacchette visto che prende in considerazione solo la forza. Infatti ognuno si aspetterebbe un po’ di lealtà dalla propria bacchetta. Se si viene disarmati o se si perde in un regolare duello, il legame che c’è tra il mago e la sua bacchetta non viene spezzato. Mentre per la Bacchetta di Sambuco chi vince l’incontro vince anche la sua lealtà. È insensibile. Va solo dove si trova la forza. Cambia padrone senza che sia necessaria la morte di quello precedente. Ma, quasi inevitabilmente, attira maghi che sono disposti ad uccidere o ad essere uccisi per lei. O altri come Voldemort che confondono la predisposizione all’omicidio con la forza.”

 

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