Cosetta | Priscilla Corvonero | Pecoranera o Rowena Ravenclaw

Corinna o Priscilla Corvonero o Pecoranera (Rowena Ravenclaw) fu una Strega alta 1,86 cm con capelli neri, occhi marroni pelle bianca e liscia. Il suo ritratto si trova sopra il camino della sala comune di Corvonero.

Corinna o Priscilla Corvonero o Pecoranera (Rowena Ravenclaw) fu una Strega scozzese che visse nel Medioevo; alta 1,86 cm con capelli neri, occhi marroni pelle bianca e liscia. Il suo ritratto si trova sopra il camino della sala comune di Corvonero. Il suo motto era “Un ingegno smisurato per il mago è dono grato”, frase che si trova incisa sotto il busto di pietra (raffigurante la strega) che regge il diadema nella Torre di Corvonero. Non si dice che fosse una strega molto potente ma era rinomata e corteggiata per la sua bellezza e intraprendenza. A lei è dedicata la cioccorana n.82 ed una sua statua è presente in una nicchia di fronte alla porta d’entrata della Sala Comune di Corvonero nella torre ovest del castello di Hogwarts.

Il suo diadema (composto da Diamanti e Zaffiri – divenuto Horcrux dopo il 1943) amplificava l’intelligenza del mago o strega che lo indossava su cui era incisa la frase “Un ingegno smisurato per il mago è dono grato”. Insieme a Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso e Salazar Serpeverde, fondò la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts (Fu lei a sognare la scogliera dove poi sarebbe stata edificata la scuola, guidata da un maiale pieno di verruche, infatti Hogwarts significa proprio “Verruche di Maiale.” Fu lei anche a inventare diverse bizzarie della scuola, come ad esempio le scale che cambiano o i gradini che scompaiono).

Cosetta | Priscilla Corvonero | Pecoranera o Rowena Ravenclaw

Diadema Priscilla Corvonero | Copyright © Potterandmore.com
Diadema Priscilla Corvonero | Copyright © Potterandmore.com

Corinna era la fondatrice della omonima casa (Corvonero), e sceglieva i suoi studenti secondo al loro ingegno. Qualche tempo dopo la fondazione di Hogwarts, Corinna ebbe una figlia che chiamò Helena. Un giorno Helena rubò il diadema della madre perché gelosa della sua bellezza, e lo nascose in una foresta in Albania. Corinna si accorse della scomparsa del diadema e della figlia, e se ne preoccupò molto. Questa preoccupazione portò Corinna alla malattia, ma la strega non si arrese, e continuò le ricerche della figlia: Corinna chiamò il suo amante, il Barone Sanguinario, e gli chiese di cercare sua figlia. Il Barone, per amore di Corinna, cercò in lungo e in largo Helena. Quando la raggiunse, le chiese per amor della madre di rincasare, ma Helena, perfida e gelosa, rifiutò rispondendo sgarbatamente. Il Barone furioso la uccise, ma quando si accorse del terribile omicidio commesso, si suicidò dal senso di colpa. Così Corinna morì di crepacuore senza mai vedere il Barone amato e la figlia. Corinna era un Animagus con sembianze di Corvo ed il suo Patronus era un’Aquila.

Curiosità

  • Nella prima traduzione italiana, il suo nome è stato ‘Priscilla Pecoranera’, il motivo di tale scelta resta ignoto considerato che lo stemma di Hogwarts presentava fin dall’inizio un’aquila. Nel quinto libro, il cognome è stato cambiato in ‘Corvonero’. Nella nuova traduzione, per mantenere l’allitterazione che appare in tutti i nomi dei fondatori, il suo nome è stato cambiato in ‘Corinna Corvonero’.
  • Nel doppiaggio italiano del film Harry Potter e la camera dei segreti, viene chiamata ‘Cosetta Corvonero’, per mantenere l’allitterazione che appare in tutti i nomi dei fondatori (i quali hanno le iniziali di nome e cognome uguali); ne I doni della morte, il suo nome diventa Priscilla.
  • Da Harry Potter e i Doni della Morte si sa che ebbe una figlia, Helena Corvonero, meglio conosciuta come Dama Grigia, fantasma della casa del Corvonero che fu uccisa dal Barone Sanguinario innamorato di lei; fu lei, invidiosa della madre che nonostante tutto continuava ad amarla, a rubare il diadema, a nasconderlo in una foresta in Albania e a rivelare a Tom Riddle (il vero nome di Voldemort) la sua ubicazione.
  • Nelle nuove ristampe del libro, l’editore lascia il nome della fondatrice Priscilla Corvonero fino all’ultimo libro.

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