Andata in onda tra il 2008 ed il 2010, la serie tv Romanzo Criminale ha ottenuto un successo strepitoso. Ecco cosa c’è di vero nella storia.
Andata in scena tra il 2008 ed il 2010, Romanzo Criminale è stata una serie tv prodotta da Cattleya e SKY Italia, con la regia di Stefano Sollima ed ispirata al romanzo omonimo del giudice Giancarlo De Cataldo, che racconta le vicende della celebre banda della Magliana, che terrorizzò Roma tra gli anni Settanta ed Ottanta del secolo scorso. Il successo che ha ottenuto è stato eccezionale, e fu trasmessa in prima visione su SKY Cinema 1, ed è ancora oggi visibile On Demand su questa emittente televisiva.
Ovviamente, la serie Romanzo Criminale è ispirata ai veri fatti della banda della Magliana, ma ci sono alcune differenze che meritano di essere analizzate. Prima di tutto, i nomi dei membri della banda sono stati del tutto inventati e non sono corrispondenti all’originale, ma i tratti dei loro caratteri sono assolutamente fedeli. Dandi ed il Libanese sono stati realmente assassinati nella vita vera, anche se gli autori dei crimini sono differenti rispetto a quanto mostrato nella serie. Entriamo più nei dettagli.
Ciò che è certo è che i personaggi, pur avendo dei nomi differenti, sono comunque molto vicini a quelli originali. Il Libanese si ispira a Franco Giuseppucci, fondatore e leader della banda, che fu assassinato nel 1980. Il Freddo si ispira a Maurizio Abbatino, che nel giro era noto come Crispino. Il Dandi, probabilmente il personaggio principale tra le due stagioni, si rifà ad Enrico De Pedis, detto Renatino, e nella serie viene mostrato il suo progetto di essere seppellito in una chiesa, cosa che poi sarebbe avvenuto, a seguito del suo assassinio, anche nella vita reale.
Patrizia, colei che sarebbe diventata la moglie del Dandi, è ispirata a Sabrina Minardi, l’amante di De Pedis, con la quale nella vita vera però non si sposò mai, visto che i due erano solo amanti. Sono fedeli all’originale gli anni in cui il Libanese ed il Dandi vennero uccisi, rispettivamente nel 1980 e nel 1990, mentre il personaggio del commissario Nicola Scialoja è ispirato a Nicolò D’Angelo, che condusse realmente le indagini contro la banda della Magliana. In Romanzo Criminale viene mostrato un suo invaghimento per Patrizia, ma nella vita reale, tra D’Angelo e la Minardi non ci fu nulla.
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