Amadeus parla del suo rapporto con la RAI e dalle sue parole è facile capire come i telespettatori difficilmente lo rivedranno.
Il settimanale Chi riporta un’intervista ad Amadeus nella quale il noto presentatore ha voluto puntualizzare diversi aspetti della chiusura del rapporto lavorativo con la RAI. Confessioni inattese che danno una certezza, la via della riconciliazione è più lunga del previsto.
Domenica 22 settembre sarà il giorno del debutto di Amadeus su Nove. Una serata evento lo vedrà protagonista dalle ore 20.30 e partirà così la nuova stagione televisiva del canale. “Chissà chi è”, questo il game show di esordio che sarà seguito, poi, dal “Suzuki Music Party”, una kermesse musicale che porterà venti grandi cantanti ad esibirsi sul palco con un brano inedito. Due format che ricordano “I soliti ignoti” e “Sanremo” ma il giudizio potrà essere dato solo dopo averne preso visione.
I palinsesti di Warner Bros, Discovery, sono stati presentati presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano. Qui Amadeus ha ricevuto la targa di Ambassador 2024 del Master Fare tv 2024. Il presentatore, sorridente e disponibile, ha scherzato sul riconoscimento. “Avendo studiato poco, l’unico modo per entrare nel cuore di un’università così prestigiosa era organizzare una conferenza stampa“. Poi sono iniziate le domande dei giornalisti e la presentazione ha preso una piega diversa.
Amadeus, l’atteggiamento della RAI che lo ha indispettito e deluso
I giornalisti hanno fatto notare ad Amadeus come nessun dirigente RAI fosse presente durante l’ultima puntata di Affari Tuoi. Il conduttore non ha smentito anzi, ha sottolineato come questa fosse la verità e ha confessato che si sarebbe aspettato un trattamento differente. D’altronde è stato proprio Amadeus a riconsegnare alla RAI un programma chiuso anni prima con uno share al 16% riportandolo al 22/23%. Un grazie sarebbe stato gradito, riferisce il presentatore soprattutto dopo 25 anni di collaborazione e i grandi successi che ha portato in televisione.
Basta citare “Stasera tutto è possibile” (format francese) e “L’Eredità”, due programmi che registrano ancora oggi uno share molto alto. Dall’intervista si capisce come il passaggio a Nove non sia stato dettato da un maggiore riscontro economico. Non l’ha fatto per soldi, parlando in modo più semplice. Amadeus ha detto di aver avuto sul tavolo due contratti di pari importo e stessa durata. Ha fatto la scelta che gli ha dettato il cuore in quel momento. Ha agito d’istinto e questo lo ha portato lontano da un contesto in cui è venuto a mancare l’affetto e l’umanità che lui ricerca sul lavoro.