Una storia che si ripete, è sempre tra due fuochi, in questo caso è chiaro che la disputa è tra Lego e Playmobil.
Sono simili, bisogna ammetterlo, eppure per gli adulti la “passione” sboccia solo verso Lego. È sempre così che vanno le aziende, esisterà dunque un Apple contro Microsoft in eterno e così anche per questi contenuti. Nelle ultime ore Playmobil ha lanciato una grande sfida, una doppia linea dedicata a Ghostbusters, veramente spettacolare.
Di fatto il prezzo dei set è più economico, ugualmente ben fatto, viene da chiedersi dunque per quale motivo sorge questo problema e quindi le vendite vengono spinte solo in un senso. Nel nuovo pacchetto c’è tutto quello che si possa desiderare quindi dalla stazione dei pompieri, la Ecto 1, all’omino marshmallow, i dettagli sono tutti curatissimi, come ci si aspetterebbe. Se per Lego però sono subito sold out e si corre praticamente all’acquisto tanto che, in alcuni casi, risulta praticamente impossibile trovare i pezzi, in altri contesti come quello Playmobil, c’è sempre disponibilità.
Lego contro Playmobil, perché gli adulti preferiscono il primo
Viene da chiedersi quindi perché si è creata questa suddivisione generazionale tra i giovani ovvero bambini che acquistano Playmobil e i Lego che sono diventati invece un prodotto da collezione, qualcosa destinato a un pubblico di adulti. Di fatto i primi vengono visti a tutti gli effetti come un giocattolo, i secondi invece come un oggetto di modernariato. Qui chiaramente bisogna fare luce per capire il fenomeno e anche cosa c’è dietro.
Entrambe adottano questo stile grafico realistico, fantasioso ma anche molto attento alle minime variazioni, ai dettagli. Ci sono set che riproducono la natura, le astronavi, i castelli. È per questo che non si riesce a venire ad un vero punto di svolta. Per qualcuno questo sarebbe nel prezzo dal momento che i Lego sono più costosi e, come è sempre stato, più un qualcosa risulta difficile da ottenere e maggiore sarà il suo appel sul pubblico.
La realtà dei fatti è che, come avviene in molti altri contesti, non c’è una verità unica, si tratta sempre e comunque di percezione delle cose e quindi del valore che viene attribuito ad ogni oggetto. Anche se Lego spesso riutilizza i medesimi pezzi, aggiungendo solo piccole variazioni e quindi è stato in grado di creare una strategia del “desiderio” che funziona benissimo, sarà praticamente impossibile scardinare anni di passione profonda e soprattutto trend generazionali che, oggi più che mai, sembrano destinati a crescere.