E’ stato uno dei volti più noti della TV italiana, ma da anni è scomparso dai radar a causa di un problema di salute. Scopriamo di cosa si occupa oggi Marco Columbro.
Marco Columbro è nato a Viareggio e ha esordito come attore teatrale nella seconda metà degli anni ‘70 per poi dedicarsi alla conduzione di trasmissioni per le reti Fininvest. Dopo gli studi in psicologia e pedagogia all’Università degli Studi di Firenze, si dedicò alla sua passione della recitazione in compagnie teatrali.
Columbro iniziò a recitare con Dario Fo e Zuzzurro e Gaspare, esordendo in TV a 25 anni. Erano anni d’oro per la televisione italiana e il toscano, nel 1975, partecipò allo sceneggiato di Marco Visconti, per la regia di Anton Giulio Majano. Per il Teatro alla Scala di Milano, diretto da Donato Renzetti per la regia di Dario Fo, nel 1978 e nel 1979 ricoprì il ruolo di attore in Histoire du soldat.
Nel 1980 entrò nel cast de Gli arcangeli non giocano a flipper, con testo e regia sempre di Dario Fo. Nella primavera del 1980 lavorò con Enzo Trapani C’era due volte, e in quella estate condusse la prima edizione di Fresco fresco, insieme a Cinzia De Carolis e Patricia Pilchard. Al fianco di Lorella Cuccarini ha condotto Paperissima e Buona Domenica. Nel ruolo du Caro maestro, serie televisiva prodotta in due differenti cicli a metà del decennio, ebbe un successo clamoroso.
Negli anni duemila, anche a causa di un aneurisma cerebrale, la sua carriera televisiva ha subìto una battuta d’arresto. Un vero peccato per tutti i fan che lo hanno apprezzato per anni e che continuano a sognare un suo ritorno in TV. In carriera ha ottenuto ben 13 Telegatti. Oggi Columbro gestisce il suo albergo in Val d’Orcia, la Locanda Vesuna, e da 5 anni conduce sul digitale terrestre Leader, in onda su Business 24, programma in cui intervista imprenditori italiani. Ecco chi è Shaila Gatta, nuova regina della TV.
A causa dell’ictus Marco Columbro non è più riuscito a tornare protagonista in Rai o Mediaset. Ne ha parlato in un’intervista concessa a Repubblica, sottolineando come i telespettatori invece non lo abbiano mai dimenticato. “Mi fermano ancora per strada, mi vogliono molto bene e pure questo me lo spiego fino a un certo punto, visto tutto il tempo che è passato. L’affetto di queste persone mi fa capire che ho fatto un buon lavoro – ha racconto l’attore e il conduttore – Un anno di assenza mi ha fatto percepire come morto, anche se non lo ero affatto e non lo sono, per fortuna”.
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